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lunedì 25 giugno 2012

"Calippo" al té per Gioele e Anais


Alzi la mano chi di voi non andava matto per il "calippo" da piccolo! 

e alzi tutte e due le mani chi non l'ha mai visto sgusciare via dalla confezione e finire...miseramente a terra!!!!

Anche a quella peste di mio fratello Gioele è successo ieri, ma pazienza...la mamma ne aveva in frigo uno di scorta! 

Si, perchè con i Chiki Cook Fresh Flash che le sono stati omaggiati gentilmente da Imaginarium abbiamo potuto farci il famoso ghiacciolo in casa!


Anais ha la febbre a 39 e l dottoressa Ornella ha prescritto solo tachipirina, riposo...e tanta acqua fresca da bere per reidratarsi dopo le insolazioni! 

E così, la mamma ha pensato bene di preparare una fresca caraffa di tè  che ha zuccherato con zucchero di cannae....le è pure venuto in mente di farci questi simpatici ghiaccioli!

Oggi vi scrivo io perchè sono guarita, finalmente, e anche perchè mamma si è concessa una breve vacanza, anche dal blog, e per qualche giorno è tutta per noi! 

Era da tanto ch eavevamo programmato questo viaggio in Sicilia
e io e Gioele non vedevamo l'ora di tuffarci in acqua e giocare con la sabbia!

Che emozione, abbiamo preso l'aereo tutti insieme per la prima volta (mamma aveva una gran paura ma quest'anno ha deciso che voleva superare anche questa!) e mamma e papà ci hanno portati.....

...boh, qui c'è il mare, una bella piscina, e anche qualche sua amica che ha conosciuto tramite il blog...ma queste sono cose da grandi, ve le racconterà lei al ritorno... nel frattempo io torno a mangiarmi il mio ghiacciolo al tè, buono e dissetante, ciaooooooooo


Anais

domenica 24 giugno 2012

Cheesecake banana e caramello




Oggi è domenica, ci vuole un bel dolce fresco e goloso!

Con il caramello avanzato dalla Banoffee Pie De Luxe ho preparato questo cheesecake che a me è piaicuto molto, sarà che in questi giorni avevo voglia di caramello e banana come avrete capito...dipenderà dal caldo e dalla mancanza di zuccheri e potassio?
Beh, di certo questa torta vi tirerà sù....se non altro il morale!

Si tratta di un dolce svuotafrigo...e vi piacerà se, come me, amate questi gusti.


 Per la base

200 gr di biscotti secchi
80 gr di burro fuso

Per la crema

80 gr di caramello mou più i venti gr per guarnire
350 gr di philadelphia
150 gr di yogurt greco
50 gr di yogurt alla banana
1 banana matura e schiacciata
250 gr di panna fresca
3 fogli di colla di pesce

 a piacere granella di mandorle o frutta secca

per il caramello: guardate qui

Triate i biscotti con il mixer e metteteli in una ciotola, aggiungendo il burro fuso. Amalgamate bene.  Trasferite il tutto in uno stampo a cerniera rivestito di carta da forno, premete bene fino a compattare la base e ponete in frigo per almeno mezz'ora.

Senimontate la panna tenedone da parte due cucchiai. Mettete a mollo la gelatina. In una ciotola lavorate con le fruste il formaggio e gli yogurt, poi aggiungete la banana schiacciata con una forchetta e lavorate ancora per amalgamare il tutto.
Scaldate i due cucchiai di panna e scioglietevi la gelatina ammollata, poi unitela al composto e mescolate bene per amalgamare.  Aggiungete la panna delicatamente e ponete in frigorifero per almeno 3 ore.
Quando togliete il cheesecake dal frigo decoratelo con il caramello (se è duro scaldatelo un pò) utilizzando i rebbi della forchetta e facendlo cadere disordinatamente. A contatto con il cheesecake freddo il decoro si solidifcherà. Se volete decorate anche con granella di mandorle.


venerdì 22 giugno 2012

I vincitori di Goliosità e......Banoffee Pie De Luxe








 
in questi giorni manco di potassio (ahahah) e ho quindi bisogno di banane, e di zuccheri, e sì, insomma...ogni tanto qualche sgarro ci vuole!

Giorni fa ho fatto una salsa di caramello mou e ci ho preparato due belle torte, la prima è questa:

per il caramello (me ne è servita metà dose)

200 grdi zucchero
100 gr di panna fresca

per la base

100 gr di biscotti secchi
40 gr di burro fuso


per farcire

2 piccole banane
150 gr di cioccolato al latte 

Preparare il caramello mettendo i 200 gr di zucchero in un pentolino e facendolo caramellare. Io mi trovo molto bene con la casseruola Ballerini Salento che non attacca e non lo fa bruciare.
Scaldare a parte la panna e unirla al caramello una volta che è completamente omogeneo, andando veramente piano e facendo attenzione perchè schizzerà un pò via e rischiate di bruciarvi.
La panna, però, deve essere abbastanza calda.
Mescolare man mano che la versate ottnendo una bella salsa morbida.

Se non avete voglia di prepararlo e avete un vasetto di dulce de leche viene buona ugualmente!

Tritate i biscotti con il burro fuso e rivestite con il composto omogeneo uno stampo per crostata dal fondo amovibile del diametro 20 cm.

Posizionate in frigo per mezz'ora.
Togliete dal frigo, versare sopra la base la salsa di caramello mou, ne basta metà dose, sulla salsa mou posizinate le fettine di banana tagliate a rondelle e, su queste utlime, versate 150 gr di cioccolato fuso a bagnomaria.
Riponete in frigo fino al momento di servire...sformare e gustare!

Grazie a tutti!

ps: a breve vi dirò come potet utilizzare l'altra metà di caramello, se non lo finite a cucchiaiate ;-P


mercoledì 20 giugno 2012

Zucchine ripiene della mia nonna: per l'Emilia-Romagna un mese dopo!


Oggi è trascorso un mese eppure, credetemi, a me sembra ieri
Ma credo sembri ieri anche a molti di "noi".

E' come se il tempo si fosse fermato a questo post, è come se stessimo vivendo in un limbo, in un incubo che attendiamo ogni momento abbia termine.

Di giorno si cerca di "vivere" come prima, ma di sera...tutto si trasforma. 
Il mio paese diventa un campeggio all'aperto: ogni famiglia si è organizzata con roulotte, camper, tende o container in giardino.

Chi ha la casa inagibile, purtroppo, dorme in una tendopoli allestita nel campo di calcio dove, solitamente in queste sere d'estate, si gioca un famoso torneo.

Sono pochissimi quelli che, come me, dormono in casa, ma naturalmente al piano terra.
In questo caso, non è che si dorma proprio.

Io, personalmente mi sveglio ogni ora circa, e prendo senza vergognarmene delle pastiglie che mi aiutano a riposare.
Se la terra trema, e succede spessissimo e molto vicino alla mia casa come epicentro, ci si sveglia di soprassalto, apparetemente freddi e lucidi, 
e poi il cuore esplode in una tachicardia senza fine che molto spesso mi fa piangere. 

Di notte, davvero, anche il battito del proprio cuore fa paura.

Spesso mi capita di star facendo qualcosa di molto normale, come ad esempio la spesa nel piccolo supermercato del mio paesino, e di sobbalzare sentendo l'avvicinarsi di un tir che passa lungo il viale principale.
Questi rumori esistevano anche prima.  
Ma non li sentivamo. Non ci turbavano così tanto. Non eravamo così sensibili.

Non sono l'unica.
Tutti non fanno che parlare di questo.

E' trascorso un mese, dicevo, ma se vai dal dottore, in posta, a fare la spesa (molti supermercati sono chiusi!), dal fornaio o in qualsiasi altro posto che trovi aperto (e non è così scontato...)
sentirai le persone parlare di questo. Della loro paura. Della loro vita stravolta.  
Di un'esperienza che non si può descrivere se non la si vive, 
non sono parole dette per dire o peresagerare.

Il terremoto non ci ha solo tolto, ci ha anche dato.
Ci ha ridato un senso di comunità, di appartenenza, di solidarietà, di amicizia.
Ma tutto questo senza poesia.
Ci ha fatto capire di quante inutilità abbiamo riempito le nostre case, ma ce lo ha fatto capire con crudezza.
Ci ha fatto ritrovare il piacere di parlare anche ore con i vicini di casa.
Ma tutto questo ce lo ha gettato addosso con violenza.

E' questa forza inaudita e sovrumana che ci spaventa, che minaccia e sputa in faccia alle nostre certezze collettive, ora non più tali.
E' diverso se una paura la vivi nella tua intimità o se invece è condivisa da tutti.
Se è così grande è ancora più temibile, e farsi coraggio è fatica.

Gli orologi dei Municipi feriti sono ancora fermi alle 4.03.
Le Chiese sono ancora inagibili.
I Cimiteri anche.
Le Scuole sono state chiuse senza preavviso.
E' un mese che non dormo nel mio letto, che faccio la doccia senza più cantare ma cercando di fare alla svelta, è un mese che sentiamo la nostra casa come una trappola....mentre prima era il nostro nido....

Ci solleveremo, ricostruiremo, riapriremo porte, case, chiese, scuole e il cuore.... ma non credo dimenticheremo.
Nessuno può. E nessuno deve.

Oggi una ricetta che alcuni definiscono emiliana, altri romagnola.
Io l'ho sempre vista fare dalla mia nonna e mi sono sempre leccata i baffi a mangiarla.

Quando penso ad un secondo di carne che fa figura dal punto di vista estetico...non mi vengono certo in mente queste zucchine ripiene!

Ma quando penso a qualcosa di buono, che mi ricorda la mia infanzia, la mia terra, la mia famiglia, le verdure dell'orto di stagione...beh, ecco... il cuore, non gli occhi...cade su queste zucchine ripiene di carne che forse non avrei pubblicato....



 Ingredienti
1 kg di zucchine chiare
250 gr di carne di manzo macinata
50 gr di mortadella
40 gr di paane raffermo
40 gr di parmigiano grattugiato
2 uova
olio extravergine (per me Dante)
150 gr di passata di pomodoro (per me Mutti)
sale
pepe 
2 cucchiai di farina

Procedimento
Unire al macinato di manzo la mortadella tritata finemente. Aggiungere la mollica di pane imbevuta di latte e ben strizzata, le uova, il parmigiano grattugiato,il sale, il pepe e mescolare finchèil compostonon è omogeneo.
Lavare le zucchine e svuotarle, tenendo da parte la polpa.
Farcire le zucchine con il composto di carne.

Rosolare le zucchine (infarinate appena nei bordi) in una padella antiaderente con pocoolio extravergine (per me Dante). Io ho utilizzato la mia fidata padella Salento Ballarini, fenomenale in quanto antiaderenza, con fondo Interno multipoint: una nuova finitura interna che crea microcamere d’aria ottimali per la cottura dei cibi nei loro stessi vapori migliorando l’antiaderenza dell’utensile.
Come vedete dalla foto ha anche l'indicatore di calore, che indica la temperatura ideale per cucinare risparmiando energia.

Quando le zucchine son ben rosolate, unire la passata di pomodoro e e aggiungere un bicchiere o due di acqua .Per non sprecare nulla mia nonna mi ha insegnato a mettere la polpa delle zucchine tritata nella padella assieme alla salsa.
Il tutto deve cuocere per circa una mezz'oretta o poco più, regolandosi in base a quando le zucchine saranno morbide e la salsa si sarà addensata creando un sughetto delizioso che dovrete regolare di sale in base al vostro gusto.
Se necessario, unire man mano altra acqua.
E' d'obbligo la scarpetta nel sughetto!




Con questa ricetta partecipo al contest di Ely sezione piatti di carne


e al contest di Stefania sezione Antiaderente

Il nuovo contest di Arabafelice con Lagostina

martedì 19 giugno 2012

Insalata di Gamberi al rosè con rucola, grana e balsamico


Un'idea veloce per un pranzo al volo o una cena leggera? Un'insolito antipasto?
 Oggi pesce!
Sono di fretta e sarà un post veloce come il piatto che vi propongo...ma il momento è quello che è!
A dire il vero, perdonatemi, ma non ho nemmeno pesato le quantità...
regolatevi a seconda dell'appetito vostro o dei vostri commensali...


Grazie a tutti voi per i continui e calorosi messaggi...

TERREMOTOSTO!!!!

Per il mio contest, non appena Valentina avrà decretato la ricetta vincente pubblicherò il post e vi terrò informati!

Un bacio a chi passa, buona settimana....






Ingredienti

Gamberi freschi o surgelati
olio extravergine
rucola
scaglie di grana
aceto balsamico (per me Giusti)
Vino rosè (per me Burlesque azienda Racemi)

Pulire la rucola e adagiarla nei piatti da portata.
Lavare e asciugare i gamberi, poi rosolarli in padella con un filo d'olio....è perfetta una padella di ceramica!
Sfumare con il vino rosè, circa mezzo bicchiere.
Coprire la padella e cuocere per pochi minuti.
Disporre i gamberi sulla rucola, guarnire con scaglie di grana e gocce di aceto balsamico.

Servire con il Burlesque.



Con questa ricetta partecipo 
alla sezione Piatti di pesce
Nella cucina di Ely 

e al contest

 

domenica 17 giugno 2012

Scaloppine al marsala con zucchine al prezzemolo in padella



Il mio umore ultimamente è altalenante e simile a quello della crisi post-partum.

Non so voi, ma io ...dopo l'iniziale euforia che mi ha preso entrambe le volte appena scesa dalla poltroncina in sala parto (una scarica di adrenalina che mi faceva sentire come avessi scalato il monte everest, come se tutto il brutto accumulato negli anni in me si fosse azzerato, come fossi pronta per sfidare il più grande degli ostacoli)...
esattamente in coincidenza dei primi 10 giorni di allattamento, che guarda il caso hanno coinciso anche con l'inizio delle coliche gassose..

.beh, io proprio in quel lasso preciso di tempo 
iniziavo ad accusare la crisi post partum. 

In maniera leggera, fortunatamente, 
o colta e coltivata bene e subito da chi mi è stato sempre accanto.

Se di ritorno dall'ospedale con i pupi nell'ovetto il mio primo pensiero era stato fermarmi al supermercato per rifoccilare il mio frigorifero abbandonato per 3 giorni, in quel periodo faticoso proprio non volevo saperne di cibo, tantomeno di prepararne.
Nè pranzo, nè cena...non mi andava di stare ai fornelli, non mi andava di far niente, per giorni ho solo pianto.
Soprattutto quando è nata Anais, quindi la mia prima gravidanza.

Un giorno mio marito mi guardò mentre disperata 
piangevo e- dicevo -non sapevo il perchè...
caricò ovetti, passeggini, borse per il cambio e biberon e mi disse:
si va fuori al ristorante, stasera, ma prima ti accomagno a comprarti un vestito nuovo, 
ora che non hai più la pancia....

Ricordo ancora benissimo quella giornata.
Diego mi comprò un vestito bellissimo, piuttosto costoso, 
- adatto per il battesimo era la giustificazione- un pò vintage e davvero elegante

Poi mangiammo fuori, insieme, con la piccolina che dormiva fortunatamente...
e mi accorsi che tutto poteva continuare QUASI come prima, bisognava solo affrontarlo assieme...

In quei momenti ho sempre avuto la fortuna di avere Elisa accanto.
Veniva qui, mi faceva ridere con i suoi aneddoti, stirava per me, a volte cucinava pure...
si, la cuoca ero io, è vero...ma anche lei sapeva fare qualche ricetta e per niente male.

Con la scusa che avevo il ferro basso e che gli altri giorni con diego vegetariano non mangiavo carne nemmeno io, quando lei veniva a trovarmi il menù era stabilito: e spessissimo erano le scaloppine!

al marsala, come le faceva lei. 
e come piacevano tanto a me.

La bottiglia di marsala che avevo in cantinetta è certamente una bottiglia che ha dimenticato lei qui.

Ora che lei non viene più a farmi ridere, che il terremoto con epicentro il mio paese continua a svegliarmi impietoso facendomi esplodere il cuore, ora che i bimbi sono diventati più grandi, la pancia è scomparsa (insomma...), il ferro si è stabilizzato, e il vestito comprato quella sera mi sta comunque troppo grande...
senza voler minimizzare o esagerare nulla...
so che c'è sempre una crisi in agguato,  
e spesso più delle medicine è avere qualcuno vicino, che conta.

Qualcuno che ti capisce con un sguardo, o che a volte cucina per te.

Perchè cucinare è anche, a volte, una dimostrazione d'amore. 

c'è un pezzo di una canzone di Morgan, La crisi, che mi ha sempre colpita profondamente...eccolo

quando inizia una crisi è un po' tutto concesso
quasi come a carnevale
quando è in corso una crisi dimentico tutto
e posso farmi perdonare

so che rimarrò un po' assente da scuola
e forse non andrei nemmeno al lavoro 
molto spesso una crisi è tutt'altro che folle
è un eccesso di lucidità
sta finendo la crisi e ogni volta che passa una crisi
resta qualche traccia

infatti ultimamente rido per niente
e non mi nascondo più facilmente
e malgrado sembri male
cambia solo il modo di giudicare 




Queste sono le scaloppine di Elisa, la mia amica.
Questa volta in monoporzione :(

1 fetta di tacchino da 100 gr
3 cubetti di burro  di cacao Venchi 
2 cucchiai di farina
2 zucchine chiare
prezzemolo
olio evo q.b.
sale q.b.
pepe nero q.b.
mezzo bicchiere di marsala secco
1/2 dl di brodo vegetale
Procedimento
Mondare e lavare le zucchine, tagliarle a listarelle e rosolarle in padella con un filo d'olio evo e foglie di prezzemolo. Aggiustare di sale e tenere da parte.

Battere le fette di tacchino: è importante che sia sottile, quindi se non avete un batticarne, chiedete al macellaio di farlo per voi. Esiste un piccolo accorgimento per battere la carne senza sfibrarla: basta semplicemente adagiare la fettina tra due fogli di pellicola ed impugnare molto bene il batticarne (alla base) per dare colpi dritti e decisi.
 Infarinare la carne; in una padella (possibilmente non anti-aderente) far scaldare il burro di cacao Venchi (2 cubetti) e rosolare la scaloppina a fuoco vivace da entrambi i lati. Salare solo dopo la rosolatura, perché il sale tende a disidratare la carne e si rischia di ottenere fettine asciutte e dure: se si attende invece che i pori della carne siano ben sigillati grazie al calore, i succhi rimarrano in gran parte all'interno (o meglio, verranno rilasciati solo quelli necessari a creare il fondo di cottura). Insaporire la scaloppina con un pizzico di pepe e sistemarla su un piatto da tenere da parte.
A questo punto dedicarsi alla salsa: deglassare il fondo di cottura con il vino marsala, lasciare evaporare leggermente e unire il fondo di cucina (in questo caso brodo vegetale) e ancora qualche foglia di prezzemolo; far bollire per qualche minuto, in modo da restringere la salsa, dopodiché aggiungere un altro cubetto di burro di cacao Venchiburro e ruotare la padella per emulsionare. 
Filtrare la salsa con un colino e versarla sulla scaloppina, che avremo rimesso in padella a insaporire insieme al contorno. Eventualmente si può tenere un po' di salsa da parte per poi versarla direttamente nel piatto al momento di servire.



questa ricetta va all'Mt Challegne di Giugno

 L'emmetichallenge di giugno 2012

venerdì 15 giugno 2012

Brisèè di rucola con pomodori e mozzarella di bufala...versione calda e fredda




 Chi segue il mio blog l'avrà letto decine e decine di volte....mio marito è vegetariano ed è proprio per questa ragione che, più di 12 anni fa, mi sono cimentata ai fornelli per potergli preparare piatti sempre più nuovi e appetitosi al posto della solita insalata con mozzarella, verdure grigliate o del tris di formaggi che si ritrova propinati ogni volta al ristorante.

Quando dobbiamo uscire a cena lui storce sempre il naso, mi dice sempre
che il miglior ristorante del mondo è casa nostra 
 e questo mi riempie di orgoglio, gratitudine e felicità e
mi stimola anche a migliorare il mio blog, nato sempre grazie a lui.

Quindi questa ricettina a mio avviso niente male, saporita e adatta per le cene estive è tutta dedicata
al mio maritino che amo ogni giorno di più!


Ingredienti per 2 crostate da 20 cm

200 gr farina di kamut
100 gr di burro
sale q.b (per me fior di sale Gemma di Mare)
  acqua (mezzo dl circa, anche meno)
un mazzetto di rucola
35 gr di parmigiano


per condire 

2 pomodori
1 mozzarella di bufala da 250 gr
origano
rucola fresca


Procedimento

Lavorare la farina con il burro, fino ad ottenere un composto bricioloso nel mixer
Unire la rucola e azionate, poi il parmigiano e acqua fredda quanto basta a poco a poco fino ad ottenere un composto simile alla frolla.

Lasciare riposare in frigorifero per un'oretta coperto da pellicola

A questo punto avrete 2 scelte:

o cuocere la brisè dopo averla bucherellata per una quindicina di minuti a 180° e poi condirla con il pomodoro, la mozzarella, l'origano e altra rucola e un filo d'olio una volta che la pasta è raffreddata

o cuocere la brisèè condita con solo fette di pomodoro, origano e mozzarella, anche qui per una quindicina di minuti o poco più

ve ne verranno 2...quindi provatele entrambe!



A noi sono piaciute entrambe!

con questa ricetta partecipo al contest

 sezione ricetta vegetariana



mercoledì 13 giugno 2012

Brioches bicolori senza uova al miele di castagno




...Dunque, non ho capito chi sia il titolare di questa meravigliosa ricetta..io però l'avevo vista dalla Fede qualche mese fa, poi mi sono concentrata sul pancarrè variegato e mi sono scordata di farle...

Ieri Federica le ha pubblicate su facebook e appena le ho viste è scattata una frase nella mia testa:
 le voglio, le voglio, le voglio...

quando sono rientrata dal lavoro mi sono messa ad impastare e ieri sera dopo cena avevo le mie brioches appena sfornate...questa mattina la colazione è stata super!

Io vi metto la ricetta con le mie piccole modifiche, per quella di Federica guardate qui, 
 
Non avevo il malto ed ho utilizzato il miele...se vi piace quello di castagno usatelo: donerà un aroma tutto particolare a queste sofficissime brioches, che oltretutto mi hanno stupita per essere senza uova!



Ingredienti lievitino:

mezza bustina di lievito di birra secco
1 cucchiaino di miele di castagno Rigoni d'Asiago
100 gr farina manitoba
75 gr di latte

impasto nella macchina del pane. spengo, copro con panno umido e lascio lievitare 45 minuti.

Ingredienti impasto:

130 gr zucchero
250 gr di farina manitoba
250 gr di farina 00

60 gr burro morbido
240 gr di latte
10 gr sale
30 gr cacao amaro


Riavvio il programma impasto della macchina del pane e unisco tutti gli ingredienti solidi, poi i liquidi, per ultimo il sale.
Importante dopo ogni aggiunta lasciare che l'ingrediente venga assorbito.

Dopo 10 minuti d'impasto ne prelevo metà e unisco il cacao e poco latte

Lascio lievitare i 2 impasti per 1 ora e 45 minuti.

Riprendo gli impasti e senza impastare stendo un cerchio bianco e uno scuro.

Appoggio il cerchio scuro sopra a quello bianco, faccio una leggera pressione con il mattarello.

Taglio triangoli di pasta e li arrotolo (me ne sono venuti 12), li metto nella placca del forno li spennello di latte e li lascio lievitare ancora per 1 ora e mezza.

Inforno a 200 gradi per 10/15 minuti.





Con questa ricetta partecipo alla raccolta
 
sezione dolci

martedì 12 giugno 2012

Pan brioche di Kamut senza impasto





Buongiorno! Più o meno....


Ieri sera c'è stata una scossa di magnitudo 2 ma con epicentro la via dove abitano i miei suoceri, non molto distante da me...si è sentito il classico rumore tipo tuono e...la voglia di dormire (anche se non posso definire così il mio riposo notturno da almeno 3 settimane a questa parte) si è completamente azzerata!

Non ho dormito per niente...a parte la scomodità del materasso per terra....di stare al piano sotto e sentire ogni minimo rumore fuori...svegliarmi in media ogni 40 minuti....fare incubi durante la mezz'ora in cui dormo...ora ci si son messe pure le zanzare!!!! 
Mi hanno punto nel mignolo del piede e nel palmo della mano...gli unici punti che avevo scoperti dal lenzuolino....uffi!


Ieri però sono stata al mare con i miei bambini...hanno tanta voglia di sguazzarci dentro e io ho tanta voglia di portarglieli per qualche  giorno....è stata davvero una giornata stupenda!

Tornando alle cose culinarie....ieri vi ho dato la ricetta del Pain Perdu, ma non vi ho detto che avevo preparato la mia colazione con questo pan brioche, non uno qualsiasi.

Dopo averlo visto in mille versioni in rete, ho voluto provare anche io il Pan Brioche senza impasto, ovviamente con farina di Kamut.
Il risultato mi ha soddisfatto, anche se vorrei ritentare e farlo con meno lievito, nonostante il Kamut tenda a lievitare molto meno della farina Manitoba....ci sarà da sperimentare, ma intanto devo dire che sono rimasta molto soddisfatta!

Ecco la ricetta barbatrucco
, che io ho visto in vari blog, ma in particolare qui


Ingredienti


250 g di farina di Kamut
100 g di burro fuso freddo;
75 g di acqua a temperatura ambiente;
2 uova medie a temperatura ambiente;
50 g di miele di arancio non riscaldato Rigoni d'Asiago
un pizzico di sale
10 g di lievito di birra fresco;
i semi di 1/2 bacca di vaniglia
1 cucchiaio abbondante di zucchero extrafine Zefiro Eridania

Per pennellare un tuorlo stemperato con un po' di latte



Preparazione:

Sciogliere il lievito e lo zucchero nell'acqua. In una ciotola rompere le uova ,unire il miele, i semi della vaniglia, il burro fuso e raffreddato, l'acqua e infine la farina, lavorare gli ingredienti con una forchetta finché l'impasto non diventa liscio.


Coprire la ciotola con la pellicola e lasciare a temperatura ambiente per 2 ore. Dopodichè riporre in frigo per 48 ore. Trascorso il tempo lasciar riposare l'impasto fuori dal frigo per 1/2 ora, poiché è molto appiccicoso ho utilizzato una spatala per trasferirlo sulla spianatoia che deve essere leggermente infarinata, a questo punto dividere l'impasto in tre parti formare una treccia o delle palline che andranno posizionate nello stampo da plumcake foderato di carta forno (per me KeraMia Guardini) Coprire con un panno umido e lasciar lievitare in un luogo tiepido sinchè la brioche non raggiunge il bordo dello stampo (più o meno 2 ore).
Pennellare la superficie con tuorlo stemperato con un po di latte e spolverare con un po di zucchero. Cuocere in forno pre riscaldato a 180° per 35 - 40 minu
ti (se dovesse colorirsi troppo coprire con un foglio di alluminio).




Mio marito l'ha gradito molto con Fiordifrutta Rigoni Arance Amare....e con questo pan brioche profumatissimo auguro a tutti, ma soprattutto agli Emiliani, una buona colazione e una buona settimana...che la terra ci dia tregua!






domenica 10 giugno 2012

Pain perdu al cioccolato Kinder


Sulla mia tavola:  Wald


Oggi termina il mio contest Goliosità! Avete tempo fino a mezzanotte per postare le vostre ricette e inviare un commento a questo link!

Devo ammettere che ne ho scoperte delle belle grazie a voi, anche questa volta siete stati un preziosissimo aiuto in cucina!

Vi ricordo che la mia giudice è Valentina, a lei andrà il premio che Dante ha messo ha disposizione: una confezione di bottiglie d'olio extravergine...bontà e salute!
Io invece estrarrò come sempre una ricetta per ringraziare tutti voi che avete partecipato spedendovi un piccolo omaggio utlie in cucina.

Purtroppo non riesco a prorogare il contest, come qualcuno mi ha chiesto...la volta scorsa l'ho fatto volentieri ma questa, anche a causa del terremoto, mi è proprio impossibile. Il tempo è pochissimo e mi spiace anche perchè ho fatto aspettare molti di voi prima di metterli in lista...ma davvero sono tantissime le cose da fare al lavoro adesso, e di notte, quando sono sveglia e mi dedico al blog, sono effettivamente un pò distratta!

Quindi vi lascio tutto oggi e domani per controllare cortesemente che il vostro link ci sia e sia a posto, dopodichè la lista di ricette passerà sotto gli occhi di Valentina, che decreterà il vincitore di questa tornata.

E, visto che parliamo di lei, eccovi un'altra sua ricetta che appena ho visto mi ha fatto venire l'acquolina...

Le uova di Pasqua sono finite da un pezzo (ebbene sì, ora posso dirvelo...erano 28, una vergogna....e pensate che io e mio marito non abbiamo nemmeno potuto prendergliele, ai cuccioli, data la quantità industriale che hanno regalato loro parenti e amici!!!! e tra cake pops, torte e nature le abbiamo terminate in 3 settimane, che porcellini!) però sapete bene che quando ci sono bimbi per casa l'ovetto kinder non manca mai!

Così, ecco pronta una colazione speciale per augurarvi una buona domenica...augurando a voi, e soprattutto a tutti gli emiliani che lo sia davvero,  alla prossima!



Ingredienti per 4 piccoli dischetti, 2 a persona!


Tagliare il pane brioche con dei tagliabiscotti o dei coppapasta. (per 2 persone occorrono 4 fette di pan brioche)
Sbattere in una piccola ciotolina 1 uovo con 25 ml di latte, 10 gr di zucchero e se l'avete qualche goccia di estratto di vaniglia (io l'ho omessa!)
Spezzettate un uovo kinder e mettete il cioccolato all'interno di un disco di pan briochecercando di lasciare libero il bordo. Sovrapporre l'altro disco e intigere il tutto nella mestura di uovo sigillando così i bordi.
Friggere in poco burro o olio lasciandoli dorare da entrambi i lati.
Ora passarli nello zucchero semolato.


venerdì 8 giugno 2012

Tortino di riso, piselli e mozzarella


La forza della vita è più forte della forza della morte. Nonostante tutto si ricomincia sempre, per quante bastonate si prendano, o almeno, a me succede così.

La mia vita, come quella di tutti credo, non è stata certo facile, però mi sono sempre rialzata, senza mai dimenticare le mie cicatrici.
Farò così anche questa volta, ne sono certa.

Perchè quando si placa la pioggia ed esce il sole mi viene voglia di cantare, di preparare un dolce, di leggere un libro ai miei bambini, di scrivere una canzone...mi viene voglia di amare la vita.

Non è una superprova di coraggio, o un'attitudine della quale vantarmi: chi mi conosce sa che sono una paurosa tremenda e temo il pericolo anche quando non c'è, soprattutto quando non c'è.
Forse è solo un modo per farmi rassicurare e coccolare....

Perchè poi, quando il pericolo arriva, tiro fuori le unghie e una calma lucida e fredda.

La mia più cara amica, che continuo a sognare sorridente mentre mi abbraccia, soleva dirmi una frase che mi si è stampata come un sigillo nella mente:

 "Devi avere coraggio per la vita"

perchè sapeva che nella vita di tutti i giorni a volte non mi godevo il momento preoccupandomi troppo dell'eventualità.
Rimaneva esterrefatta anche lei quando poi, davanti alle prove, combattevo con tutta la mia forza.

Devo ammettere però, che mentre di giorno sono agguerrita e combattiva, di notte non dormo da non so quanti giorni: ho due occhiaie terribili, ma proprio non ce la posso fare...quando viene buio l'ansia sale e anche quando mi appisolo faccio incubi terribili sul terremoto.

E' una paura che non si può spiegare, è diversa da tutte quelle provate finora, è paura di una cosa più grande di tutti noi, non solo di me stessa, una paura che si è fatta sentire con un rumore indimenticabile e con una forza fisica pazzesca. E' una paura stampata negli occhi e nel cuore della mia gente, che non parla d'altro, ma che è al lavoro dal giorno dopo per superarla...

Finalmente sembra stiano arrivando le tensostrutture per le nostre scuole...sono indispensabili per poter tenere i bambini tranquillamente il più possibile all'aperto, soprattutto in questo delicato momento di sciame sismico.

Hanno un bisogno forte di ritrovare i loro spazi di gioco, la loro quotidianità, la loro serenità in parte turbata....

vi ringrazio per la grande solidarietà e ricordo a chi volesse dare un contributo mirato e concreto che il mio Comune ha istituito un conto dove potete, se volete, fare una donazione per la ricostruzione, anche delle scuole che in parte sono state danneggiate, così come lo spazio dedicato agli adolescenti.
 SOS Contributo Emergenza Terremoto tramite:
  •  Bonifico bancario a Tesoreria Comunale c/o Ca.Ri.Fe (Filiale di Bondeno) - IBAN  n. IT 08 S 06155 67196 000003200023
  •  Versamento sul C/C postale n. 13678446
Precisando sempre la causale “Terremoto Bondeno



E ora veniamo a questa ricetta che è come un raggio di sole, il tortino di riso giallo gratinato di Dolcemente salato,
Ho voluto provarlo subito e lo reputo ideale per un'uscita fuori porta!

 Ingredienti per una teglia Pavoni Bloom cm 24

400 gr di riso Carnaroli La Pila
1 uovo
250 gr di mozzarella
100 gr di pisellini
1/2 bicchiere di vino bianco
1 bustina di zafferano
1 cucchiaio di olio
40 gr di parmigiano grattutgiato


In una casseruola antiaderente (per me Ballarini Salento) versare l'olio e tostare il riso. Sfumare con il vino bianco e portare a cottura gradatamente, aggiungendo man mano brodo vegetale. Quasi alla fine della cottura unire lo zafferano. Una volta che il riso è cotto, lasciarlo riposare qualche minuto ed unire l'uovo.
Nel frattempo lessare i piselli e scolarli, tagliare la mozzarella a fettine.
Adagiare metà risotto nella teglia Bloom, distribuirvi sopra i pisellni, poi le fettine di mozzarella e infine il formaggio grattugiato. Ricoprire il tutto con il rimanente risotto.Cuocere il tortino sotto il grill attendendo la gratinatura.




































 posate e vassoio Ecobioshopping




mercoledì 6 giugno 2012

Polpettone di tonno al basilico


Voi ci credete nelle coincidenze?
La vostra vita non è segnata da numeri che si ripetono, da situazioni che hanno dell'incredibile, da segni che io chiamo..."del destino"?
La mia sì. 

Date che si sovrappongono. Numeri e nomi che tornano.  

Persone che appaiono sempre nel momento giusto
quasi come angeli che vengono a indicarci la strada,

come nel caso di una persona che ritorna nella mia vita sempre quando sono "nei guai",
ed è una persona, guarda il caso, che ha il potere di tranquillizzarmi e di farmi stare bene.

  Una volta lessi anche un libro a tal proposito, che si chiamava Esoterico Biliardo, di Giulia Niccolai.
Era un libro che stavo studiando per la mia tesi di laurea, e che parlava di letteratura, ma in realtà
 mi colpì per il gioco delle epifanie e delle geometrie che raccontava.

Andai a conoscerla. Parlammo insieme. Non ricordo quale poeta del Gruppo 63  mi disse che lei ed Adriano Spatola erano i protagonisti della canzone di Guccini che fin da piccola mi aveva fatta sognare più di tutte, Scirocco. 
Per me tutto questo ha dell'incredibile!
Se avrò occasione di potergli  parlare glielo vorrei chiedere, al Maestro....

Perchè se fosse così anche questo sarebbe un segno strano, dal momento che la mia tesi di laurea su Spatola  invece che su Artaud è stata un'altra strada che il destino mi ha fatto intraprendere, facendomi inciampare e rimbalzare su avventure che non sto qui a tirare fuori.....

Vabbhè, sto divagando e andando fuori tema.
Torniamo a noi.
Torniamo al cibo.
Che alla fine parla sempre di noi......

Dopo il successo del polpettone di patate, piselli e asparagi, vi propongo un altro polpettone...ma questa volta di tonno, perfetto per le cene estive, quando fa tanto caldo! Insomma, il nome non è proprio chic, ma il polpettone sta simpatico a molti e può risolvere una cena, o comunque nascondere al suo interno sorprese o ingredienti che magari da soli non piacciono.

La ricetta di questo polpettone di tonno è semplicissima però io sino all'anno scorso non lo avevo mai fatto...poi è doventato un must e ora... lo adoro!

Ingredienti:

2 scatole di tonno al naturale MareBlu
2 albumi
20 gr di parmigiano grattugiato
8 foglie grandi di basilico
un pizzico di sale

Frullare nel mixer il tonno, gli albumi, il sale, il formaggio, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Trasferire il composto su un foglio di carta forno, datgeli la forma di un salamotto e avvolgetelo stretto, legando le due estremità con lo spago.
Cuocere il polpettone in una casseruola d'acqua bollente per 40°,
lasciatelo raffreddare prima a temperatura ambiente poi in frigo.
Tagliatelo a fette solo quando  ben freddo, e accompagnatelo da un'insalata verde fresca.




Un'idea in più è quella di servirlo irrorato di olio al basilico, ottenuto frullando 5-6 cucchiai di olio extravergine Dante con quache foglia di basilico.

Sarà ancora più profumato.....e perfetto per il mio Contest, che scade fra soli 4 giorni!

Io mi scuso perchè ultimamente, a causa del terremoto, sono veramente impegnatissima e non riesco a rispondere ai vostri tanti commenti, nemmeno a quelli sul contest in tempi reali.
Mi dispiace tantissimo e chiedo pubblicamente SCUSA!

 


SPERO NON MI STIA SFUGGENDO NULLA, 
 CONTROLLATE ANCHE VOI DI ESSERE QUI NELLA LISTA

alla prossima!

martedì 5 giugno 2012

Strozzapreti con asparagi e crema di brie...



Il punto della terra in cui da sempre abito è un punto su una linea retta che divide la terra dal cielo.

Il nostro cielo è difficilmente di colore azzurro, 
spesso, anzi spessissimo, ha il colore della nebbia. D'estate e d'inverno.

No, non grigio: il colore della nebbia è il colore della nebbia, quel velo fumoso che tutto nasconde salendo dalle zolle e che a noi padani non fa paura, rendendoci nostalgici.

La nostra terra cambia sempre colore:
 verde in Primavera, punterellata dei fiori dei peschi e dei meli; d'oro d'estate, incendiata dal grano, 
bruna d'autunno quando generosa accoglie il seme dal contandino e 
bianca d'inverno, quando la coltre di neve attutisce ogni rumore e la galaverna ingabbia ogni cosa nella sua ragnatela di cristallo regalandoci il silenzio.

Ma sempre, da questa terra che incontra il cielo colore della nebbia, si vede oltre...

Si vedono i campanili delle frazioni vicino, ora pericolanti e semidistrutti, si vedono le torri che ora sono crollate, si vedono i fienili sgretolati costruiti dai nostri nonni e i  loro"baloni" di paglia o erba medica, 
e si vede....il cerchio rosa.

Il cerchio rosa è quell'alone di bellezza che si posa all'orizzonte all'imbrunire, tutto intorno a noi, avvolgendoci dolcemente mentre andiamo in macchina, ad esempio...

Se si è attenti e sensibili alla bellezza del creato lo si può vedere scivolarci sulle spalle nelle sere come questa, d'inizio estate, quelle sere in cui l'odore del caprifoglio è così forte da riempire le narici.

Il cerchio rosa attutisce la stanchezza, l'amarezza, il senso di sfiducia e d'impotenza.
E' la meraviglia della luce che ci rende migliori.

Io lo vedevo sempre quando guidavo verso Finale Emilia, 
per me una piccola Parigi, fatta di gente operosa e orgogliosa di quello che ha ( e che aveva)

Ci sono tornata una sola volta, dal terremoto
 
non ne ho più avuto il coraggio vedendola colpita al cuore .

Di Finale io amavo ogni angolo, anche se non ci sono nata.

Ci ho però ascoltato concerti di amici nei giardini e al Lato B, ci ho cantato ai concerti del Primo Maggio, ci ho ascoltato i concerti allo "Zoo", ci ho comprato i bomboloni e i cornetti ripieni all'una di notte, ci ho trascorso serate speciali ritrovandomi vestita da Estense, ci ho trascorso momenti rubati alla notte nei deliziosi vicoli assieme al mio amore di ragazzina, diventato ora mio marito, che da sempre vi lavora...

Finale, sei impressa nella mia anima come un sigillo, come una canzone di David. 
 Fragil Vida che non siamo altro.

Ma il cerchio rosa non ti abbandonerà. Sempre, ti renderà più bella. 
Perchè tu risorgerai, anche senza il castello o la torre dell'orologio. 
E noi che ti abbiamo amata ti porteremo nel cuore.

Come eri e come sarai.



Ingredienti

1 mazzetto di asparagi
80 gr di brie
50 gr di panna fresca
ricotta salata Caseificio Spadi
brodo vegetale
sale q.b
250 gr di strozzapreti all'uovo

Procedimento

Si trovano ancora gli asparagi, forse gli ultimissimi...

Li ho preparati tagliandoli a tocchetti dopo averli puliti, rosolati in un filo d'olio in padella e cotti con brodo vegetale, aggiustando di sale.

La pasta all'uovo si cuoce velocemente, quindi va buttata in acqua salata soltanto quando gli asparagi sono ormai cotti, basterà una decina di minuti per tenerli croccanti!

In un'altra padella ho fuso il brie con la panna fresca, mescolando attentamente e allungando con poca acqua di cottura.

Ho lessato la pasta e condito con il formaggio, in ultimo ho aggiunto gli asparagi...e una grattata di ricotta salata, che bontà!






lunedì 4 giugno 2012

Torta di grano saraceno, farina di riso e mandorle


Non mi dispiace affatto collaborare con alcune Aziende di qualità, soprattutto se sono italiane e se mi offrono la possibilità di provare prodotti eccellenti.

A volte ricevo proposte davvero ridicole, rifiuto semplicemente, ma quando mi si presenta l'occasione di testare prodotti che abbelliscono le mie preparazioni e molto spesso le rendono migliori, allora sono davvero felice di citarle nel mio blog, perchè penso che possano essere utili informazioni anche per i miei lettori.

Non pubblicizzerei mai qualcosa che non piace a me stessa, o preparati che rovinano il gusto di fare le cose da sè...così come anche accessori, piatti, bicchieri, etc... che non rapresentano il mio gusto personale.

Il mio blog è la mia vetrina, dentro c'è quello che sono, che amo, quello di cui adoro circondarmi, nei sapori, nei profumi, nei colori e così via.

Oltre alla bellezza dei tessuti 100% made in Italty Busatti, (preparati anche su misura per il cliente ad Anghiari, in Toscana),  ciò che mi ha colpito di questa Azienda è anche la sensibilità che ha avuto nei miei confronti nel momento del terremoto.

Mi ha chiesto se avessi avuto bisogno di qualche cosa....in effetti un sacco di piatti, bicchieri, tazze e oggetti ai quali tenevo è andato rotto con la scossa del 20 maggio. Perfortuna non la biancheria, avendo ancora la casa, ma ora il secondo piano è off limits, e davvero è come se non avessimo più un letto.

Tornando a Busatti, vi invito a visitare il loro sito, ammirare la qualità di prodotti italiani di un'Azienda che lavora dal 1842.
Con la loro americana Botticelli oggi ho vestito di rosa la mia tavola, per esaltare la prima torta che ho preparato dal Sisma.



Può sembrarvi noioso ciò che dico, ma stare in casa per qualche ora e compiere in tutta calma gesti come montare la panna o le uova con lo zucchero hanno richiesto un grande sforzo e tanto coraggio.

Proprio per questa ragione le dosi che ho utilizzato non provengono da una ricetta specifica,ma sono state dettate un pò dalla voglia di sperimentare....
Il risultato però ha ampiamente soddisfatto tutti....quindi lo condivido con voi.

La torta può essere perfetta anche come base per una torta di compleanno, si poteva anche tagliare in 3 strati poichè viene bella alta (ho utilizzato uno stampo da 26 cm) e non necessita di essere bagnata poichè è molto soffice e ben equilibrata nei sapori. Una variante della classica torta al grano saraceno, che io però ho fatto tantissimi anni fa e della quale ho perso la ricetta che avevo utilizzato!




Montare  a lungo 6 uova con 180 gr di zucchero extrafine Zefiro Eridania.
 Unire 150 gr di farina di riso ( per me Molino Rossetto) e 150 di farina di grano saraceno (per me Store Valtellina), 1 bustina intera di lievito e 100 gr di farina di mandorle. Continuare a lavorare con le fruste, solo alla fine unire 125 gr di burro fuso.
Cuocere in forno già caldo per circa 35 minuti a 180°, attendere che sia raffreddata prima di tagliarla.
Farcire con 1 vasetto di marmellata di mirtilli neri Sant'Orsola (se fate due tagli) o mezzo vasetto se fate un taglio solo. Ricoprire lo strato di marmellata con 200 gr di panna. Decorare la suerficie del dolce con panna, frutti di bosco a piacere (io ho scleto i lamponi, sempre Sant'Orsola) e scaglie di mandorle e zucchero a velo (per me sempre Eridania...in confezione facile da dosare!).

ecco a voi una bella fettona!



Il Blog di Aria: cucina e vita

In questo spazio raccolgo le mie ricette sparse, ma anche pezzi di vita che ad esse inevitabilmente si sovrappongono.
Qui trovate profumi e sapori che evocano ricordi e riflessioni: le mie ricette sono per lo più dolci e piatti vegetariani