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martedì 30 ottobre 2012

Rainbow Cake, o meglio la torta del buonumore per Alice


 Probabilmente mi avete letta lamentarmi molto nell'ultimo periodo: in effetti da circa 13 giorni i miei piccoli hanno avuto una febbre piuttosto alta, iniziata con una tosse che ha dato sfogo ad un'influenza che anche 
io e mia suocera abbiamo preso a ruota.

Stiamo facendo diversi accertamenti e non ci siamo fatti mancare, ahimè, ben due antibiotici.....gli spaventi sono stati tanti e i momenti di sconforto anche di più!

Tuttavia, io e i miei bimbi abbiamo trascorso molto tempo insieme e 
trovato anche l'occasione per divertirci pasticciando!

Quindi, oggi, nessun dolcetto orribile (che non è nemmeno in mio stile) ma una torta piena di colori che è il frutto del nostro pasticciare dedicata ai miei bimbi e a tutti i bambini del mondo, tra i quali un posto speciale ha la mia "piccola" nipotina Alice che proprio ieri ha compiuto gli anni.

La sua mamma mi ha chiesto di preparare una torta per lei lasciandomi carta bianca...io direi che l'ho colorata assai, perchè per Alice, che è anche stata la mia damigella nel mio giorno più bello, non potevo non fare una torta speciale.
Tanti auguri piccola...ormai grande...Alice!


Non spaventatevi: io ho rimandato a lungo, troppo, credendo che questa torta fosse complicata da realizzare.
Anche se, dopo il successo della Red velvet Cake, non vedevo l'ora di farla!!!

Non vi nascondo che molto mi ha aiutata avere gli attrezzi giusti, come il kit per la Torta a Scacchi della Wilton trovato su NetCasa.
Utilizzando gli stampi, 3, tutti di dimensione uguale, estremamente antiaderenti, ho avuto la possibilità di cuocere a 2 alla volta le basi colorate nel forno, per soli 10-15 minuti l'una, facilitando di non poco le operazioni.
Vi consiglio dunque di dare un'occhiata al sito dove potrete trovare tantissimi accessori per la pasticceria!

Quanto ai coloranti, io ho utilizzato i colori in gel Wilton, se la volete come la mia vi basterà avere  fucsia, blu/azzurro e giallo.
Il rosa è la parte sopra, poi l'arancio lo fate con fucsia e giallo, il giallo da solo, giallo e blu vi daranno il verde, blu da solo, e blu con rosa per fare il violetto.

ecco, ora che avete tutti i trucchi a disposizione vi basta la ricetta...e farete un figurone, 
parola di Aria in Cucina, che trovate anche in facebook, vi fidate??

beh, potete fidarvi senza timore, in quanto la ricetta originale è della mitica Martha  Stewart, per le equivalenze mi sono basata sui calcoli già fatti da Cranberry
io ho fatto solo qualche minima variazione!


Ingredienti

  • 374 di farina 00 (per me 400 gr)
  • 5 albumi d’uovo
  • 4 cucchiaini di lievito ( 1 bustina di lievito in polvere per dolci)
  • 1 pizzico di sale
  • 226 g di burro
  • 525 g di zucchero semolato (per me 500 gr)
  • 375 g di latte
  • coloranti alimentari in gel:
  • per la farcia
  • 700 ml di panna da montare (per me 250 gr)
  • 500 g di mascarpone
  • 4 cucchiaio di zucchero semolato (per me zucchero a velo)

 Procedimento
 Riscaldate il latte in un pentolino. In una ciotola setacciate insieme la farina, il lievito e aggiungete il sale. Lavorate lo zucchero con il burro fino a renderlo una crema morbida. Aggiungete gli albumi uno per volta sempre lavorando con le fruste elettriche; quando il composto sarà diventato spumoso aggiungete un cucchiaio di farina alternandolo con il latte che verserete a filo.Continuate ad aggiungere alternativamente latte e farina fino a completo esaurimento degli ingredienti. Prendete 6 ciotole e dividete l’impasto nelle ciotole e con i colori in gel e mischiate i diversi impasti. Imburrate e infarinate degli stampi da 22cm e infornate in forno caldo a 180 g per 10- 15 minuti.Cuocete tutti gli impasti allo stesso modo e fateli raffreddare su una gratella per dolci. Preparate la crema di farcitura montando il mascarpone con 4 cucchiai di zucchero a velo, aggiungendo successivamente la panna precedentemente montata.



Potete ora assemblare alternando uno strato di pasta spalmando sulla sua superficie un abbondante strato di crema.. Ultimata la torre di strati colorati decorate la torta con la sac a poche e bocchetta a stella, facendo le rose sulla superficie o come più vi piace.
 Non ho usato nessuna bagna, perchè la torta era già umidissima. Se volete ricoprirla tutta  vi suggerisco di mettere almeno 2 confezioni di panna, a me piaceva tantissimo così...quindi ne ho usata una soltanto!

Che ne dite???? La gradite una fettina di buonumore????
Io si, ne ho taaaaanto bisogno!




SE SIETE ALLA RCIERCA DI RICETTE CON LA ZUCCA PER STASERA...CLICCATE SU ZUCCA, NELLE ETICHETTE, E TROVERETE TANTE IDEE!!!!

lunedì 29 ottobre 2012

Crostata con frolla all'olio e cannella e confettura di zucca e vaniglia



Buon Lunedi a tutti, io riprendo il lavoro oggi dopo una settimana nella quale non ho visto la luce del sole
( e c'era, v'assicuro che c'era...fuori il cielo era stranamente azzurrissimo per la pianura padana, e il sole faceva capolino come fossimo in Primavera!Ora invece inizierà quel lungo periodo in cui non si vedrà più il sole per circa 6 mesi!!!) a causa di un'influenza luuunghissima che ancora mi ha lasciato qualche traccia...ho male ovunque!

Ma più che per me, la botta è stata per il piccolo Gioele, che ieri ha avuto la febbre per il decimo giorno consecutivo..."è solo influenza", ci dicono....ma basta e avanza per averci messo ko.

Ora, però, cerchiamo di tirarci su, è ancora il mese della Zucca e Halloween s'avvicina.

Come ormai saprete, non sono il tipo che ama dolci orribili e spaventosi, li farò un giorno, forse, solo se i miei bimbi me lo chiederanno, ma finchè per loro Halloween sarà un giorno come tutti gli altri, io prefeririò sfornar crostate ripiene, al massimo, di marmellata arancione

Ah, da quanto tempo non mangiavo una crostata! 
Non potendo più mangiare marmellate di frutta ho aprofittato della mia confettura di zucca e vaniglia, alla quale ho voluto abbinare la frolla all'olio, mai provata prima.

Devo dire che, anche se il risultato mi ha stupita, in quanto ho ottenuto una pasta molto malleabile, continuo a preferire la frolla che uso normalmente, anche se credo possa venire molto utile in caso di allergie o intolelranze!
In ogni caso vi lascio la ricetta, che ho preso da Mysia. alla quale ho voluto aggiungere un pizzico di cannella che secondo me non c'è stato affatto male.

Passo e chiudo, buona settimana e grazie a tutti coloro che mi hanno lasciato commenti bellissimi ai quali non ho potuto dar risposta...con la testa scoppiettante e gli occhi lucidi stare al pc era proprio l'ultima cosa che desideravo fare ;)


Ingredienti

300 gr di farina 00
100 gr di zucchero
1 uovo
1 tuorlo
100 ml di olio extravergine (per me Dante)
1 cucchiaino di lievito per dolci
scorza grattuggiata di limone (omessa)
(per me qualche pizzico di cannella)

Procediemento

 In un’ampia ciotola disporre la farina con al centro le uova, lo zucchero, la buccia di limone, il lievito e l’olio evo. Iniziare ad impastare al centro facendo assorbire man mano tutta la farina.Trasferire l’impasto su una spianatoia e lavorare la frolla all’olio fino a formare un panetto omogeneo.
Avvolgere il panetto in una pellicola e lasciar riposare in frigo per 30 minuti quindi riprendere la frolla e utilizzarla come base di una crostata o perfare dei biscotti.

Ho farcito con la mia confettura di zucca e vaniglia fatta in casa e ho creato le decorazioni con l'apposito attrezzo Tescoma...devo migliorare, lo so ;-)

Con questa ricetta partecipo a

sabato 27 ottobre 2012

Il pane dolce dello Shabbat...che vorrei se...




 Il pane dolce dello Shabbat che vorrei se...non fossi allergica, è il pane dolce del Sabato
con lamponi e cioccolato, per me un connubio di sapori sublime e perfetto
che questa volta non ho potuto assaggiare ma del quale ho voluto rassaporare il profumo.

Con la dose di due pani ne ho fatto una treccia a sei capi tutti farciti, ma a dir la verità mi sono un pò persa...
Come ripieno ho utilizzato una vaschetta di lamponi e gocce di cioccolato
Per la copertura semi di papavero



Il pane dolce dello Shabbat che farei se...volessi vedere tutta la mia famiglia felice è ripieno di miele e di noci, non v'è dubbio: il mio piccolo aiutante ve lo può confermare attraverso queste immagini.


Anche questo non l'ho potuto assaggiare, ma ho voluto farlo perchè a me piace pensare sempre anche agli altri, e non lo dico per dire. Cucino spesso più per il resto del mondo che per me. 
Il resto del mondo che amo, s'intende.

 Metà impasto è quindi farcito con miele di castagno Rigoni d'Asiago e noci-
per la copertura semi di lino


piatto Wald


Il pane dolce che farei se...potessi tornare indietro nel tempo è...una treccia di sapori, ricordi, colori, emozioni, destini che s'avvitano insieme e che hanno, come tutte le cose, un capo e una coda.

Ho fatto quindi un'altra metà impasto, dove invece di 250 gr di farina ne ho messi 220 gr, gli altri 30 gr sono di cacao amaro. Tutto il resto invariato.
La farcitura è Nocciolata Rigoni e Amarene Fabbri, la copertura semplice zucchero a velo e cacao.

Per questa persona, alla quale non so smettere di pensare,
(anche se il tempo mi ha aiutata non a capire, ma a credere che in qualche modo
il nostro distacco sia funzionale alla sua felicità, alla quale, nonostante tutto, tengo)
avrei fatto un pane speciale.

Nocciolata e amarena, si si. Ma al cacao. Perchè lei è golosa. Perchè lei si distingue.
Perchè lei preferirebbe essere fuori concorso e non omologarsi, io lo so.
Fuori concorso come la mia speranza di poterle fare assaggiare questo pane, dandogliene la metà avvolto in uno strofinaccio per il giorno dopo, come solevo sempre fare.
A lei, che mi raccontava tanto di Anna Frank e che io ascoltavo pendendo dalle sue labbra in lunghe notti insonni della nostra indimenticabile adolescenza...

 Poi la cosa strana è che mi sono accorta di averlo fatto inconsciamente ad intreccio chiuso, a cerchio senza mai fine...ogni fine un nuovo inizio, si, insomma...delirio da febbre *______________*
tessuti e piatto Wald


Da Menù Turistico, alla quale sfida di Ottobre 2012 mando le prime due versioni del pane dolce del Sabato e la terza fuori concorso, riporto qualche nota su questa ricetta :
NON CHIAMATELO CHALLAH, perchè la Challah è un'altra cosa.  Perchè la cucina ebraica è, anzitutto, cucina rituale: ogni ingrediente, ogni procedimento, ogni piatto è il risultato di una Tradizione che, nel corso dei secoli, si è suddivisa in più rivoli, ognuno dei quali, però, mantiene ben fermo questo legame fra il cibo e la Legge, così come è scritta nella Torah e in tutti i testi dell'Ebraismo: ed è attraverso questo legame che se ne innescano altri, più alti, più fori, più pregnanti, ora con Dio, che di questi precetti è l'Autore, ora con gli altri Ebrei sparsi nel mondo, che attraverso il cibo esprimono l'identità culturale di un popolo disperso, che rinnova nell'osservanza quotidiana di prescrizioni alimentari quel Patto di alleanza che Jahwè strinse col suo Popolo.
Un tramite fra l'umano e il divino, quindi, che è la definizione che si applica a tutto ciò che è "sacro" e che, nel caso dell'Ebraismo, si carica di una valenza ulteriore, legata alla ritualità e alla festa: un rito familiare, anzitutto, e un rito collettivo, nei giorni di festa, nei quali il cibo espleta ancor di più la sua funzione di strumento di appartenenza- ad un popolo, ad un progetto, ad una storia di salvezza.



Un mio caro amico, Claudio, ha scritto giorni fa sulla pagina facebook dedicata a noi "squassati" una storia da lui narrata innumerevoli volte durante le visite guidate
alla Casa della vita del Finale Emilia,
(paesino confinante con il mio, ora tristemente balzato alla croncaca per l'epicentro del Terremoto dell' EMILIA),
il suo amato cimitero ebraico del 1600.
Una Storia che parla dei Giusti.

La storia dei Giusti è nella tradizione Ebraica. E questa tradizione afferma che in ogni momento, nella storia dell’umanità, ci sono sempre 36 Giusti nel mondo.
Nessuno sa chi sono, nemmeno loro stessi. Essi però, sanno riconoscere le sofferenze e se ne fanno carico, perché sono nati Giusti e provano rimorso per le colpe commesse da altri.
Per amor loro Dio non distrugge il mondo.
Durante la Shoah perirono 6 milioni di ebrei, ne sarebbero morti molti di più se non fosse stato per l’eroismo, e - attenzione, poiché questa parola viene usata troppo spesso e a sproposito - per l’eroismo dicevamo di migliaia di persone che hanno rischiato la loro vita, senza esitare, per salvarne altre.
21000, pensate, 21000 eroi assoluti, di cui 400 italiani.
Nel 1953 lo stato d’Israele decise di onorarli fondando lo YAD VASCHEM, meglio conosciuto come: IL VIALE DEI GIUSTI.
Per ognuna di queste straordinarie persone è stato piantato un albero di Carrubo, scelta non casuale visto che i suoi semi sono tutti di identica dimensione, lungo il sentiero collinare che porta al museo dell’Olocausto. Ai piedi di ogni albero la targa con il nome del Giusto onorato, al quale veniva consegnata la famosa medaglia. Il nostro amico ne possiede una copia, la copia della Medaglia di Arrigo Beccari, un sacerdote di Nonantola che salvò da morte sicura 80 ragazzini destinati altrimenti ai lager. Subì torture, percosse, rischiò la vita, ma non cedette, nemmeno di un millimetro. Sulla medaglia sono raffigurate due mani che afferrano un una fune irta di spine, e la trattengono con forza anche se si feriscono. Non mollano.

ecco, io dedico questo pane a tutti coloro che non mollano.
 Tutti. In particolare i calabresi, ai quali oggi mi sento così vicina.

Ecco, non voglio trarre conclusioni, ma solo pensare a quanto è meraviglioso un pane a forma di treccia, ricoperto da semini che simboleggiano la fertilità e l'abbondanza, e la gioia di gustare insieme qualcosa, finchè ce n'è, finchè dura....
perchè la vita è bella!

Il profumo??? In Internet non si sente...dovete assolutamente provarlo!

La ricetta originale nel post precedente, con altre 2 versioni tutte da scoprire, se ve le siete perse...

ma sì, dai, ve la riporto anche qui

per due trecce ripiene:
500 gr di farina 0
2 uova grandi medie (circa 60-62 gr con il guscio)
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 gr di sale
100 gr di uva passa 
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di acqua
semi di sesamo e papavero 

 Prima di tutto e importantissimo, setacciare la farina.
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare, versare poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.
Lasciar lievitare per almeno due ore, dopodichè, sgonfiare l'impasto e tagliarlo in due parti uguali. Tagliare poi ognuna delle parti in tre.
 Stendere su un piano infarinato ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15. Spargere su ognuna il ripieno preferito. Arrotolare tutte le strisce di impasto sigillando bene, in modo da ottenere tre lungi "salsicciotti".Unirli da un capo e cominciare ad intrecciare.Ripetere l'operazione per la seconda treccia. Adagiare le trecce su una placca da forno unta di olio. Lasciare lievitare ancora due ore.  Sbattere il tuorlo d'uovo con un cucchiaio di acqua e spennellarlo sulla superficie; spolverare di semi di sesamo o papavero o granella, come nel mio caso. Infornare in forno già caldo e STATICO a 200°C per circa 15-20 minuti.
Per le mie variazioni vedere sopra.
con questa ricette partecipo a

MTC Ottobre 2012- Gi sfidanti


giovedì 25 ottobre 2012

Pain au chocolat con burro salato Fattorie Fiandino


Premetto che da Domenica ho la febbre, soprattutto di notte, come adesso mentre sto scrivendo e un freddo allucinante non mi fa dormire insieme al male alle ossa. Santo paracetamolo si, ...ma dopo 4 giorni la debolezza e l'avvilimento iniziano a farsi sentire, anche perchè, proprio come ora, non riesco a riposare di notte.

Dopo i primi due giorni ko a letto, nei quali i miei nonni sono venuti ad aiutarmi nella gestione di due piccoli malati a loro volta, il terzo giorno...una mamma ancora a casa malata con due bimbi quasi guariti al seguito... non  ha tante alternative... di certo non può starsene tutto il giorno spaparanzata sul divano come a volte vorrebbe! 

A dire il vero, tra qualche disegno e qualche cartone animato, un pò di divano ce l'ho fatta a farlo, ma dopo un pò la televisione mi spaccava la testa già dolorante di suo e quindi...ho radunato i miei due piccoli aiutanti con me e mi sono data alla pasta sfoglia: alla fine è più semplice di quanto si creda, non si sporca poi molto, non servono ingredienti che, normalmente, uno si accorge di non avere in casa all'ultimo momento e tra una piega e l'altra si può fare un pò di divano e.....ascoltare attentamente i due piccoli in questione che mi dicono parole che mi lasciano sbigottita.

Partendo con ordine...Anais, mentre i primi giorni dormivo in preda alla febbre nel mio letto, non si staccava da me e stava sveglia a guardarmi. Quando, ogni tanto aprivo l'occhio a pesce lesso, me la trovavo accanto sorridente che mi diceva:
"Come vorrei fosse sempre così mamma...non ti preoccupare ci sto io qui con te...voglio stare per sempre piccola per starti sempre attaccata..."

Beh, amore mio, mi rendo conto che non trascorriamo tanto tempo assieme, e che quello che trascorriamo spesso non è funzionale a farci le coccolette, come tu vorresti...certo, non ho intenzione di essere sempre malata, ma forse di capire meglio il senso di queste tue parole quello sì!

Anche Gioele non ha voluto essere meno affettuoso, e si è prodigato a dirmi che
mi "vuole un bene grande come una trebbia!"
Grande per un il suo piccolo punto di vista, neh? e anche originale, se vogliamo...

Inoltre Anais mi ha portato un foglio con su scritto il suo nome in stampatello, io certo non le ho insegnato a farlo...all'asilo neanche, anche perchè è più il tempo che sta a casa rispetto a quello in cui va..si, insomma, io sono rimasta sbigottita chiedendole chi glielo aveva insegnato e credendo di avere le allucinazioni da febbre e mi sono sentita rispondere:

Ho imparato da sola, mamma, guardando com'è scritto....

Eh, no, non è un fenomeno, ma un'attenta osservatrice questo sì...se sbaglio strada in macchina e lei a dirmi dove dovevo andare, non ne sbaglia una, e mi rimprovera per cose che magari ho detto di fare o di dire mesi e mesi fa...quante cose mi perdo invece io, mentre loro crescono!!!!!

Tornando alla nostra sfoglia, scusate, quel che serve, dicevo, è in realtà è solo tanto tempo e pazienza, che nei giorni in cui si è presi da mille impegni lavorativi proprio non si può avere...
 Quindi, se avete una giornata libera e anche poche energie credo possiate cimentarvi senza timore in questa preparazione, che il giorno seguente vi ripagherà 
di questo sforzo più mentale che fisico...
del sapere aspettare che le meraviglie prendano forma.

Anzi, oserei dire che...nonostante abbia trascorso una notte indecente tra biberon di latte e miele, sciroppi, tachipirina, borsa dell'acqua calda e bimbi che si svegliavano e dovevo riaddormentare mentre io crollavo letteralmente dal sonno beh, la mattina dopo ero quasi felice di fare colazione, 
dimentica di tutte le difficoltà e pronta ad affrontare un nuovo giorno.

Oggi però sono molto più stanca, e spero davvero che la febbre esca presto dal mio corpo perchè mi vorrei gustare, tra l'altro, il cielo azzurro e il sole tiepido che vedo dalle mie finestre tutto il giorno.
E' davvero incredibile come basti poco a metterci ko...e quanto importante sia sentirsi bene tutti i giorni...perchè poi non tutto è importante come il nostro benessere, e spesso ce ne dimentichiamo!
Vabbhè, torniamo alla ricetta...una ricetta della felicità oserei dire...

unico accorgimento che mi sento di sottoporvi: utilizzate burro  di qualità e sarete ancora più felici!
Io, per esagerare, ho utilizzato il burro salato Fattorie Fiandino, una delizia...

Se iniziate la mattina presto...alla sera potrete avere i vostri pan au chocolat caldi...
se invece li volete preparare a colazione, come me, inziate nel pomeriggio.



Ingredienti per 9 pezzi

130 gr di farina 0
130 gr di farina 00
50 gr di zucchero semolato
3-4 gr di lievito di birra secco
mezzo cucchiaino di sale
100 gr di acqua tiepida
40 gr di latte
120 gr di burro salato Le Fattorie Fiandino

gocce di cioccolato per il ripieno 


Procedimento

Nell'impastatrice ho unito le due farine, lo zucchero, il lievito sciolto nell'acqua tiepida una noce di burro, poi il latte in ultimo il sale. Ho messo l'impasto ottenuto in frigorifero avvolto dalla pellicola
Dovrà restare in frigo per un'ora.

Prendiamo ora il burro, lo mettiamo sopra un foglio di carta da forno, richiudiamo il foglio e con il mattarello lo stendiamo fino ad ottenere un rettangolo sottile. Mettiamo il tutto in frigorifero per un'ora.

Trascorsa l'ora, prendiamo il nostro impasto, lo stendiamo in un rettangolo anch'esso e 
sopra posizioniamo il burro.
Chiudiamo il nsotro impasto ripiegando prima il lato di destra portandolo al centro del panetto, e poi quello di sinistra.
Rimettiamolo in firgorifero per un'altra ora e ripetiamo quest'operazione, dopo aver risteso la sfoglia e piegato nel senso contrario.

Quest'operazione dev'essere fatta per 3 volte, lasciando riposare la pasta in frigo ad ogni intervallo per un'ora, questo per permettere la sfogliatura.
Mi dispiace non avere le foto, ma come potete capire è molto semplice, l'operazione in sè richiede 5 minuti, quel che è importante è rispettare i tempi di riposo.

Giunta all'ultima piega, ho lasciato riposare la pasta in frigo per 5 ore poi l'ho ristesa sottile e ho tagliato la pasta ottenendo 9 rettangoli.
Sopra ad ognuno di essi ho posizionato tante gocce di cioccolato e poi ho chiuso i panetti semplicemente arrotolandoli dal lato partendo dal lato corto.

Ho rimesso i miei pains au chocolat in frigo e lì li ho lasciati fino a tarda notte.

A dire il vero mi sono svegliata alle 3 per fare un biberon di latte e quindi li ho tolti dal frigo e messi in forno spento a lievitare...alle 8 di mattina li ho trovati belli gonfi e pronti da cuocere!

La cottura è di circa 20 minuti con il forno sui 160°, poichè altrimenti tendono a cuocere troppo sopra e meno dentro, ma è bene regolarsi con il proprio forno, naturalmente.

L'ultima lievitazione può essere anche meno lunga, ovviamente, e può avvenire anche il mattino successivo, se non vi svegliate di notte ;)
Basteranno le classiche 2 ore.

In alternativa, se partite con i lavori al mattino, la sera avrete già i vostri pain au chocolat.


Spero di essere stata chiara,
 purtroppo con pupi al seguito non ho avuto nè modo nè la forza di fotografare i vari passaggi ma, credetemi, non è niente di impossibile...serve solo una giornata un pò noiosa da riempire insieme di farina e burro!

con questa ricetta partecipo al contest Fattorie Fiandino 2012

mercoledì 24 ottobre 2012

Budino salato di zucca su fonduta di Gran Kinara e Lou Blau




 Anche se ho l'influenza con la febbre alta ( e con me i bimbi!) e da Domenica cucino poco o nulla, vi voglio comunque lasciare questo antipasto davvero molto buono! 
Sarà che io amo tanto la zucca, sarà che che adoro i formaggi, ma potrei vivere di queste preparazioni anche un pò sfiziose...e poi siamo in pieno Ottobre, ben vengano le ricette di zucca, non è vero?
Veniamo quindi subito al dunque...anche perchè non ho proprio le forze per stare troppo davanti al pc

Ingredienti per il budino (dose per 4 stampini monoporzione):

3 fettone di zucca cotta al forno (o 400 gr di zucca congelata da cuocere al vapore)
125 gr di panna fresca
sale, pepe
1 uovo
50 gr di formaggio grattuggiato Gran Kinara


Ingredienti per la fonduta di formaggi (dose per 4 persone)

100 gr diGran Kinara grattuggiato
50 gr di panna fresca

gocce di aceto balsamico Banda Rossa Giusti 


Procedimento

Partiamo dal cuocere la zucca in forno, tagliandola a fetta e lasciandola cuocere così, al naturale, sulla leccarda del forno, per circa mezz'ora a 200°.
Raschiamo la polpa dalla buccia e mettiamola nel boccale del frullatore insieme all'uovo, il Gran Kinara grattuggiato, e la panna fresca. Azionare il frullatore e ottenere una crema che, eventualmente, andremo a regolare di sale, pepe, noce moscata se piace.
Imburrate degli stampini di alluminio (con queste dosi dovrebbero servirne 4) e riempirli fino a 3/4
Posizionare gli stampini all'interno di una teglia con acqua (l'acqua deve arrivare un pò più in alto della metà degli stampini) e cuocere a bagnomaria dolcemente, per circa mezz'ora.
Quando i buini saranno pronti potete dedicarvi alla fonduta di formaggi.
Sciogliete in un padellino il Lou Brau a cubetti inzieme al Gran Kinara e alla panna, solo quando i formaggi saranno ben sciolti ed amalgamati posizionare la fondutina sul piatto di servizio, sformare il budino sopra di essa e guarnire con gocce di aceto balsamico e foglie di salvia.
Servire caldo con gocce di aceto balsamico.
Con questa ricetta partecipo al contest di Fattorie Fiandino 2012










lunedì 22 ottobre 2012

Torta allo Zabaione


 Vi lascio la ricetta di una torta semplice, non precisissima nei dettagli come potete vedere,
ma a mio avviso molto buona.
Il gusto dello zabaione è molto delicato e ben si sposa con un morbido pan di spagna al cacao.
Nulla di particolare, giusto il dolce che ci vuole per iniziare una nuova settimana 
dopo un week end molto impegnativo, per me. 

Gioele da Giovedì è in preda all'influenza, con una tosse terribile che ha trasmesso prima a suo sorella, poi alla nonna e....credo un pò anche a me, dal momento che la testa mi gira, 
la gola mi fa male e starnutisco in continuazione...

Morale della favola: 4 notti in bianco, un week end davvero difficile e un compleanno non festeggiato come si doveva...anche se la torta l'abbiam mangiata lo stesso..etciù!


Per il pan di spagna:

doppia dose del pan di Spagna utilizzato per la Torta Bianca e Nera (li ho tagliati a metà e ne ho usati solo 3 dischi, il 4° l'ho congelato per la prossima buona occasione!)

Per i bignè

Vi rimando alla mia ricetta


Per la crema

Scaldare in un pentolino 300 gr di latte con una stecca di vaniglia incisa per il lungo e 40 gr di zucchero.
Lasciare in infusione 10 minuti. In una ciotola, nel frattempo, lavorare 3 turoli con 50 gr di zucchero e 50 gr di farina, va benissimo una frusta a mano, non dovete montarli.

Trascorsi i 5 minuti togliere la stecca, versare metà latte sui tuorli e mescolare benissimo, poi riportare tutto il composto sul fuoco, aggiungere un bicchierino di marsala secco e portare ad ebollizione facendo addensare la crema e poi lasciarla raffreddare.


per la farcitura:

 Montare 500 gr di panna ben ferma. Farcire con la panna i bignè che vi serviranno per la decorazione utilizzando una siringa
Unire alla panna restante metà crema allo zabaione, lasciare l'altra metà in purezza per farcire uno strato.

Farcire il secondo strato con la chantilly allo zabaione, e usare il resto della crema per ricoprire tutta la torta.



 Decorare a piacere! 

ps: èuna torta morbidissima che non ha bisogno di bagna e
 che si mantiene benissimo anche il giorno successivo!


sabato 20 ottobre 2012

Oggi cannelloni...di ricotta e spinaci!


Con la stagione autunnale inizia la mia saga delle paste al forno per i Sabati e per le Domeniche, giornate nelle quali mi capita di essere impeganata e di arrivare a casa all'ora di pranzo, con marito e pupi affamati...

La pasta al forno è un'ottima alternattiva perchè piace a tutti, scalda nelle giornate più fredde, ma soprattutto si congela in anticipo e si scongela all'occorrenza.
Basta dare indicazioni al marito di quanto tempo e a che temperatura lasciarla in forno e il gioco è fatto! 
Ma se a casa non c'è proprio nessuno? 
Beh, i porta pirofila termici Enjoy, che vedete qui in foto, ci vengono proprio in aiuto!

Realizzati in materiale plastico certificato per alimenti, sono composti da un contenitore a doppia parete saldata, con all’interno un corpo isolante, per garantire la massima performance termica. La stessa metodologia e’ applicata al coperchio di chiusura.Sia il contenitore sia il coperchio sono completamente lavabili in lavastoviglie.
La pirofila in ceramica è da utilizzare per cucinare direttamente nel forno tradizionale o nel microonde, per poi essere inserita nel contenitore termico. Si può anche versare nella pirofila il cibo caldo cucinato in una pentola. La pratica chiusura a scatto garantirà un’igiene perfetta e permetterà un facile trasporto. 
Il cibo rimarrà caldo (o freddo) per ore, senza alterazione di sapore o di qualità.

Quindi sono ottime sia per le gite fuori porta che per cuocere in anticipo i cibi e trovarseli a casa, caldi, al momento giusto!



Per me, oggi, dentro il porta pirofila...cannelloni ricotta e spinaci come piacciono a noi!
Un piatto semplice, saportio per via della ricotta di pecora, impreziosito da un velo di salsa di pomodoro...si, insomma, una ricetta senza pretese ma con la quale faccio contenti tutti, e i piccoli mangiano la verdura ;)

Ingredienti

Una confezione di pasta sfoglia pronta, o sfoglie fatte in casa
250 gr di ricotta di mucca
250 gr di ricotta di pecora
un goccio di latte
7 cubetti di spinaci surgelati lessati in acqua leggermente salata
250 gr di besciamella
passata di pomodoro Mutti
50 gr di parmigiano grattuggiato più altri 30 gr per spoverare
sale, pepe

Procedimento

Lessare a parte gli spinaci, scolarli e strizzarli benissimo. 
In una ciotola amalgamare i formaggi sevendosi di poco latte, se necessario. Unire a questo composto gli spianci tagliuzzati e mescolare bene.
Regolare eventualmente di sale.
Preparare la besciamella, pepandola un pò.
Nel frattempo, far andare sul fuoco qualche cucchiaio di passata di pomodoro con un cucchiaino di zucchero, sale, pepe e un filo d'olio.
Scottare in acqua salata per un minuto le sfoglie pronte.
Scolarle su un canovaccio pulito e farcirle con il composto di spinaci e formaggio.
Sul fondo della pirofila versare un velo di besciamella. Posizionarvi sopra i cannelloni uno accanto all'altro.
Versare la passata sui cannelloni, e sopra di essa la rimanente besciamella. Cospargere con altro parmigiano.
Cucoere per mezz'ora in forno statico e, solo in utlimo, dare un colpo di ventilato per far sì che si formi la crosticina croccante sopra.
Togliere dal forno e chiudere il porta pirofila.
Gustare caldissimi!


giovedì 18 ottobre 2012

Gelatine di Halloween...dolcetto o scherzetto?


Dolcetto o scherzetto? Ma dolcetto, ovviamente!!! 
Halloween s'avvicina e, sebbene io non sia una grande appassionata di questa festa, avendo voglia di sperimentare le gelatine per i miei bimbi ho naturalmente associato
l'arancione delle caramelle (dato dal succo ACE!;-) alle zucche di Halloween.
Complice un simpaticissimo stampino in silicone Pavoni...e il gioco è fatto!
Con lo stesso stampino potrete realizzare cioccolatini mostruosi o cubetti di ghiaccio dalle forme spaventose!
Ma veniamo alla ricetta facilissima e garantita!


Ingredienti:

8 gr di gelatina in fogli (10 se le volete più solide!)
10 cucchiai di succo ACE (o del vostro gusto preferito!)
il succo di mezzo limone
150 gr di zucchero semolato Eridania


 Procedimento:

Sciogliere la gelatina in acqua fredda per almeno dieci minuti.
In un pentolino unire il succo di frutta (del vostro gusto preferito ovviamente!), il succo di limone, lo zucchero e portate ad ebollizione. Lasciate sobbollire per 2-3 minuti.
A questo punto spegnere il fuoco, e unire al composto la gelatina ben strizzata, avendo cura di mescolare affinchè venga ben assorbita.
Versate il composto negli stampini di silicone, e posizionate lo stampino Pavoni in frigorifero per tutta la notte.
Il giorno successivo, le vostre gelatine saranno pronte per essere sformate e ripassate nello zucchero semolato al fine di ottenere una vera caramella gommosa. Non vi resta che prepararle per regalarle...o mangiarle tutte ;-)))



Il bello è che potete utilizzare i succhi di frutta che più vi piacciono, la resa dei colori è molto buona, ed il risuotato naturale: ace per l'arancio, arancia rossa per il rosso, ananas per il giallo, 
kiwi per il verde e così via...ecco un esempio con succo di uva e mirtillo!

mercoledì 17 ottobre 2012

Tortino di patate, cavoletti di Bruxelles e Lou Bergier


Scendono le temperature fuori...viene proprio voglia di una cena bella calda e fumante!
 Le patate mi piacciono in tanti modi, e questo tortino lo preparo spesso declinato in tante varianti...da tempo mi era venuta l'idea di accostarne il sapore a quello degli squisiti cavoletti di Bruxelles, che adoro.
 L'ho provato, con l'aggiunta non secondaria di un formaggio veramente gustoso, e del burro salato
ed ho ottenuto un tortino di patate superlativo,
 ecco la mia seconda porposta per il contest di Fattorie Fiandino!

Ma qual è il formaggio di cui vi parlo?

 Lou Bergier : Toma a latte crudo e pasta pressata con lieve occhiatura. Presenta profumi delicati e mai invadenti con un gusto pieno e vellutato unito ad una freschezza decisamente piacevole. Decenni di esperienza in alpeggio e l’utilizzo del metodo Kinara rendono questo formaggio insolito nella sua gustosa tradizionalità.
Lou Bergier significa pastore in lingua occitana ed è un dovuto omaggio a Nonno Magno, il fondatore delle Fattorie Fiandino


Ingredienti
per uno stampo a cerniera di cm 18

800 gr di patate
1 uovo
70 gr di burro salato Fattorie Fiandino
3 fette di formaggio  Lou Bergier Fattorie Fiandino
1 vaschetta di cavoletti di bruxelles
pangrattato
sale e pepe


Procedimento

Per prima cosa lessare le patate in acqua salata e i cavoletti di bruxelles al vapore.
In una ciotola versate la purea di patate ottenuta con lo schiacciapatate, lasciatela raffreddare ed unite l'uovo, il burro, il gran Kinara, dale e pepe.
Distribuire metà composto sul fondo di uno stampo a cerniera imburrato e velato di pangrattato.
Posizionare sulle patate il formaggio a cubetti e i cavoletti tagliati a metà.
Ricoprire con un altro stato di patate e spolverare di un velo di pangrattato il composto ben livellato.
Cuocere in forno caldo a 180° per almeno mezz'ora.




Con questa ricetta partecipo a
 

lunedì 15 ottobre 2012

Cupcakes al miele con frosting al burro per un dì di festa


Oggi è l'ultimo giorno per partecipare al contest di Rigoni d'Asiago: un Natale dal cuore dolce. Mi è stato difficile pensare al Natale, a malapena sono riuscita a distaccarmi dall'estate e ora sono troppo immersa in questa sospesa atmosfera d'autunno. 




Ma se proprio proprio dovessi immaginare il giorno di Natale chiudendo gli occhi, non penserei ai classici dolci tradizionali sulla mia tavola, bensì ad una colazione candida e speciale, dolcissima certamente,sontuosa, bianca e lucente come la neve.



Così, rapita dal profumo del miele (che mi è appena arrivato da Rigoni!) e del burro, (che mi è arrivato dalle Fattorie Fiandino in una meravigliosa scatola rossa colma di formaggi speciali, sempre al fine di una partecipazione ad un bellissimo contest), sono nate queste cupcakes, morbide e voluttuose, semplici ma ricche di gusto...
una coccola per una colazione speciale.
E oggi, che è Lunedi, ce n'è proprio bisogno.


Eccovi la ricetta per 16 mini cupcakes

Ingredienti

80 gr di miele di campo MielBio Rigoni d'Asiago
50 gr di burro salato Fattorie Fiandino
50 gr di burro non salato Fattorie Fiandino
40 gr di zucchero di canna
2 uova
150 gr di farina
2 cucchiaini di lievito
vaniglia
un goccio di latte


Procedimento:

In una ciotola lavorare i due tipi di burro con 80 gr di Miele Rigoni e 40 g di zucchero di canna.
Aggiungere 2 uova, una alla volta, sempre lavorando con le fruste e, soltanto dopo che saranno assorbite, unire 150 gr di farina, 2 cucchiaini di lievito, i semini di una bacca di vaniglia e, per terminare, un goccio di latte che servirà ad ammorbidire l'impasto.
Cuocere nello stampo per minicupcakes (per me in silicone Pavoni) circa 10-15 minuti a 180°.
Lasciate raffreddare.


Frosting: 

60 gr di burro da panne riposate Fattorie Fiandino
100g di zucchero a velo
1 cucchiaino di miele di limone non riscaldato Mielbio Rigoni d'Asiago

Lavorare il burro ammorbidito con lo zucchero e il miele, riporre nella sac a poche dotata di beccuccio a stella e posizionare una mezz'oretta in frigo.
Decorare i vostri cupcakes con il frosting al burro e confettini dorati Pavoni.



con questa ricetta partecipo al contest Un Natale dal cuore dolce


Banner Un Natale dal cuore dolce
 e al contest Fattorie Fiandino




Il Blog di Aria: cucina e vita

In questo spazio raccolgo le mie ricette sparse, ma anche pezzi di vita che ad esse inevitabilmente si sovrappongono.
Qui trovate profumi e sapori che evocano ricordi e riflessioni: le mie ricette sono per lo più dolci e piatti vegetariani