La primavera sboccia in ogni dove, e anche dentro me. Eppure a volte il cielo si fa grigio e sembra volerla oscurare, la pioggia cancella il sole, ma poi il miracolo della fioritura ci riporta alla grandezza della vita e del miracolo che tale grandezza permette.
Il mondo si tinge di quel tenero verde carico di promesse future e cascate di grappoli lilla seducono i miei occhi come lacrime che sgorgano da un passato remoto.
Amo il glicine, e gli alberi in fiore. I prati pieni di margherite che ti fanno venire voglia di fermare l'auto in corsa per rotolarti lì un pò, a contatto stretto con l'erba umida, per sentirti in un momento rubato al presente un tutt'uno con la natura, come succede ai bambini.
Mi chiedo se sono io a non essere mai diventata grande, o se anche gli altri si sentono spesso così.
Cammino veloce in mezzo alla gente: uomini distinti in giacca e cravatta, donne dal passo frettoloso, tacchi che battono insistenti sull'asfalto. Provo ad immaginare i loro volti da bambini e mi viene da sorridere. Si sarbbero immaginati così: seri e compunti? Tutti presi da un cellulare che suona?
Mi guardo con gli occhi dei miei figli che in me cercano sicurezze e risposte. Mi scopriranno, prima o poi. Si accorgeranno che ne ho ben poche, è così solo per me? E' immaturità o schiettezza?
Se fino ad oggi ho creato per loro un mondo dorato, al riparo da ogni bruttura, da un pò cerco di svelare loro i mali del mondo con delicatezza, senza bugie.
Mi fanno domande, esigono risposte, non interloquiscono più solo con me.
Non volevo dire loro subito che la nostra vicina anziana era morta, trascorrevano con lei e il marito diversi momenti nelle sere d'estate, raccontandogli dei loro giochi e del loro mondo incantato. Ma sono venuti a saperlo e mi hanno chiesto come e perchè.
"Quando si diventa vecchi ci si addormenta e si muore, bambini".
"Ma anche quando si è giovani" mi ha corretto Gioele. "Come ha fatto la tua mamma"
Silenzio.
"Quanti giorni hai pianto quando hai saputo che la tua mamma era morta?"mi ha chiesto candidamente.
" Tanti, amore. Piango ancora anche adesso". Ho risposto con altrettanta sicurezza.
Le lacrime gli hanno rigato il viso.
"Ho paura che succeda anche a te." ha detto singhiozzando. "E io non voglio stare senza te".
Ho faticato a scirvere questo post. Giorni e giorni che rimando le parole e il nodo in gola indietro, giù, negli abissi che conosco solo io dentro di me. Un pozzo nero in fondo alla mia anima. Spesso mi ci perdo. Spesso fingo di ignorarne l'esistenza, di non sentirne il tonfo sordo ma tant'è. Questa sono io. Questo è il mio mondo. Questo è il mondo di tutti, credo.
Fatto di cose delicate e bellissime come i petali di un fiore che ogni Aprile rinasce, e di momenti duri come macigni che restano appesi al cuore, e ci spaventano come fossimo bambini.
Questa torta improvvisata è dedicata al mio ometto Gioele, che l'ha gradita così tanto da farne vere e proprie scopracciate. Lui è un dolcissimo bambino, mi ha rubato il cuore per sempre.
Gioele, la vita è come una torta golosa da mordere sempre e comunque.
Ci saranno tante fette, alcune più amare di altre.
Ti auguro di fare una scopracciata di vita così come l'hai fatta di questa ciambella...e che tu possa trovarci dentro tante gocce di meraviglia e amore!
Gioele, la vita è come una torta golosa da mordere sempre e comunque.
Ci saranno tante fette, alcune più amare di altre.
Ti auguro di fare una scopracciata di vita così come l'hai fatta di questa ciambella...e che tu possa trovarci dentro tante gocce di meraviglia e amore!
Ingredienti
2 uova
200 g di zucchero semolato
200 g di mascarpone
40 g di burro
latte q.b
200 g di farina 00
mezza bustina di lievito per dolci
gocce di cioccolato
Procedimento
Montare gli albumi a neve ferma e tenere da parte
Montare i tuorli con lo zucchero, e unire il burro morbido e il mascarpone
Aggiungere la farina con il lievito setacciato ed alternare con poco latte, infine unire le gocce di cioccolato e i bianchi a neve, mescolando dall'alto al basso per non smontare il composto.
Imburrare ed infarinare uno stampo di cm 22 o 24 (dipende da come la volete alta) e infornare a forno preriscaldato per circa 35 minuti a 180°-
Carissima Aria penso che un genitore fa di tutto per regalare ai figli,soprattutto quando sono piccoli,serenità e per preservarli dagli eventi brutti che potrebbero turbarli e mettere a repentaglio la loro tranquillità...quando però la vita pone davanti ai loro occhi occhi fatti spiacevoli...allora da genitori si deve avere la delicatezza di spiegare loro come vanno le cose senza nascondere niente ma utilizzando termini adatti alla loro età e formulando il concetto in modo che la morte possa apparire loro come un evento naturale...tu sei stata bravissima in questo,spiegando loro tutto con tatto e sensibilità...
RispondiEliminaIl ciambelline che hai realizzato per il tuo ometto e' golosissimo e senza ombra di dubbio di dubbio di una bontà unica,non immagini quanto lo vorrei domani a colazione,grazie mille per la splendida ricetta:)).
Un bacione,i miei migliori complimenti e buona domenica:)).
Rosy
Tesoro i bambini fanno tante domande e con ingenuità ci raccontano delle loro paura soprattutto quando non capiscono perché una persona non c'è più e la loro sensibilità è pari alla tua, donna dolcissima dall'animo poetico!
RispondiEliminaTi abbraccio forte non prima di aver gustato una fetta del tuo favoloso ciambellone😘😘😘😘
I nostri figli crescono e noi dobbiamo farci trovare pronti...adesso è solo l'inizio, io ho una figlia quasi diciottenne e ti capisco in pieno, adesso le domande sono tante, ed è sempre più difficile...
RispondiEliminaUn abbraccio cara, ti rubo una fetta di questo ciambellone sofficissimo e goloso...
e le lacrime sono salite agli occhi e un nodo mi ha chiuso la gola, e non dico altro perchè tanto tra noi non serve ... è dura svelare la realtà ma arriva il momento in cui dobbiamo. Addolcire quei momenti con un dolce che sa di casa e di amore, aiuta te e loro <3
RispondiEliminabacioni
Alice
Cioccolato e mascarpone è un abbinamento delizioso e in questa forma bundt è davvero bella, complimenti.
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