Home

lunedì 21 settembre 2015

Fichi cotti al vino rosso (versione speedy)...e persone che segnano il destino


Ci sono persone che non ho mai conosciuto in vita mia e che nonostante ciò non riesco a scordare.
Vi è mai capitato?
Ricordo perfettamente il mio atterraggio a Milano nel lontano 1993, avevo 14 anni e tornavo dalla mia prima vacanza studio ad Eastbourne.
Quella ragazza con i capelli corti, biondissimi, gli occhi grandi celesti, la chitarra sulle spalle e la maglietta dei Nirvana uguale identica alla mia non l'ho mai scordata.
Come si chiamava? Cosa faceva nella vita oltre a suonare la chitarra come me, e a tornare dal mio stesso volo con arrivo a Malpensa? Me lo chiedo tuttora.


E così per quel ragazzo che ho incrociato sul treno. 
Due corse opposte: io verso Bologna, lui verso Venezia.
Ci siamo incontrati con uno sguardo fugace, come si fa da pendolari, quando immersi nella musica delle cuffie o nella lettura svogliata di un libro alziamo le palpebre 
e osserviamo chi si siede difronte a noi e ne immaginiamo la storia, chi non l'ha fatto?
Questa volta non eravamo difronte sulla stessa corsa, eravamo passeggeri di vite parallele.
Ci siamo visti mentre il treno dove lui sostava era fermo per far scendere i passeggeri, e il mio stava per partire. Un lungo minuto, forse meno, un sorriso spontaneo e incontenibile, un cenno di saluto, neanche il tempo di potersi dire qualcosa...le nostre vite sono riprese sui loro binari verso un destino che, presumo, non le farà incontrare mai più.

Ma ci sono anche persone che tornano, quando meno ce le aspettiamo.
Una di queste è Marco.
L'ho conosciuto una mattina salendo in corriera per andare a scuola. Non l'avevo mai visto ma era come se lo conoscessi da sempre, come se lo avessi già amato in una vita precedente.
"Sono certa che te ne innamorerai" mi disse l'amica dalla quale ero rimasta a dormire, prima di spegnere la luce. "E' proprio il tuo tipo".
Persi una buona mezz'ora a immaginarmelo e non fui affatto sorpresa quando, salendo su una corriera che non avevo mai preso lo riconobbi al primo istante intercettandolo tra tutti, chiedendogli quindi se potevo sedergli accanto ed iniziando così una lunga strordinaria amicizia.

Marco è stato un grande complice nella mia vita. Sempre presente dall'altra parte del telefono, quando ancora gli apparecchi erano legati ad un filo ed una presa.
Lui c'era sempre quando arrivavo in stazione con il treno un'ora prima, pur di non incontrare "la gente", ovvero le persone che detestavo e che mi giuidicavano senza sapere chi ero davvero.
Ci incontravamo quando il giorno non era ancora cominciato e faceva molto freddo, lui riusciva a vedere la mia anima nonostante il mio viso fosse coperto dai biondi capelli che portavo a caschetto con un ciuffo completamente riverso sugli occhi.
Era il mio modo di proteggermi dal mondo, nascondermi per non farmi vedere, completamente vestita di nero per non farmi notare.

Qualche tempo dopo, quando i miei capelli erano cresciuti fino alla schiena, acconciati con una riga nel mezzo che lasciava scoperta la fronte impavida, quando i miei vestiti erano di tutti i colori, perfettamente armonizzati con la tavolozza del mondo, lo ritrovai in una piazzetta della mia città, dove stavo appartata con il ragazzo che diventò mio marito.
"Ciao Marco!" "Ciao, come sei raggiante." mi disse. "Con me non eri così." E poi, rivolgendosi al mio fidanzato "Trattala bene, altrimenti ti verrò a cercare".

Lo disse ridendo, ma io sapevo che non era solo una battuta.
Ho rincontrato Marco alcuni anni dopo, con il pancione, entrando in una farmacia per acquistare dei farmaci e scoprendo così che si era laureato in farmacia! Questa poi...
E lo rincontrai in uno dei giorni più tristi della mia vita, quando dopo la diagnosi delle mia allergia mi dirottarono alla farmacia ospedaliera per ritirare l'adrenalina.
Presi il numero e attesi il mio turno con le lacrime agli occhi, e allo sportello trovai lui nel suo camice bianco, gli occhi rubati al cielo, i capelli biondissimi ma ormai tagliati corti, la voce che più di ogni altra al mondo mi ha dato sicurezza.
"Ci sarò ogni volta che sarai in difficoltà, non avere paura" mi disse, rassicurandomi e dandomi tutte le indicazioni per saper gestire al meglio il mio farmaco salvavita.


Tornai a casa, con il suo numero di telefono che poi ho perso, con la consapevolezza che era vero quel che mi stava dicendo. Perchè non si sfugge al destino, ogni strada che percorriamo facendo le nostre scelte ci porta al punto esatto in cui dobbiamo essere. E io volevo proprio essere qui, a raccogliere i fichi da quella pianta ormai adulta che io e Diego abbiamo piantato moltissimi anni fa, sperando che un giorno i nostri figli avessero potuto gustarne i frutti.
Quel giorno è qui, e io sono finalmente me stessa, in una vita che ho afferrato con le mie mani, che guardo dritto in faccia senza nascondermi dietro ai lunghi capelli, una vita che ha dovuto lasciar fuori qualche pezzo. Chissà se un giorno li ritroverò.


Per un vaso di fichi caramellati

500 g di fichi
150 g di vino rosso
130 g di zucchero di canna chiaro

Procedimento

In una pentola di ghisa, per me una casseruola Le Creuset, mettere i fichi lavati delicatamente e non sbucciati.
Versare sui fichi lo zucchero e poi il vino.
Cuocere a foco dolce senza coperchio per un'ora buona, senza mescolare.
I fichi saranno cotti ma interi e si sarà formato uno sciroppo delizioso e denso.
Invasare in barattoli sterilizzati.

Con questo metodo veloce, per una quantità non troppo corposa di fichi, ottengo un vaso di fichi caramellati da consumare entro breve per guarnire gelati,
 piatti di carne, o quel che vi suggerisce la fantasia.
Lo utlizzo quando ho un cestino di fichi troppo maturi che in poche ore si deteriorerebbero.
Con quantità superiori di fichi, la cottura è decisamente più lunga, con queste dosi invece si rischia di restare senza sciroppo ;)




8 commenti:

  1. Un racconto bellissimo e come sempre si trovano le persone giuste al momento giusto. Tu avevi bisogno di essere incoraggiata e questa era la persona che faceva per te, anche se tu hai afferrato la vita e sei andata avanti. Invece questi fichi sono deliziosi, ottimi per decoro dei dolci. Come non vorrei essere anche io a raccogliere qualcuno, visto che quest'anno non ho fatto in tempo a comprarli e non riesco più a trovarli. Che buoniiii... !!!

    RispondiElimina
  2. Ci sono persone che non ci lasciamo mai e che sono nel quadro del nostro destino,io ci credo!!! Bellissima ricetta. Nicoletta

    RispondiElimina
  3. al destino non si sfugge mai, ma a volte gli possiamo dare una mano!
    Deliziosi questi fichi!
    baci
    Alice

    RispondiElimina
  4. Si potrebbe parlare per ore di questo argomento..... I fichi caramellati sono deliziosi non ho mai provato con il vino ma sempre con Brandy ...

    RispondiElimina
  5. Che bella storia, Aria, seppur nei risvolti più duri della tua vita.
    E che bella soluzione per conservare i fichi! Non li ho mai provati, mi ispirano un sacco!
    Brava Aria, un bacione.

    RispondiElimina
  6. Ti leggo sempre mi piaci tu e mi piacciono le tue ricette

    RispondiElimina
  7. Ti leggo sempre mi piaci tu e mi piacciono le tue ricette

    RispondiElimina
  8. ci vorrebbero persone così nella vita di tutti. Che bel legame karmico.

    RispondiElimina


Il Blog di Aria: cucina e vita

In questo spazio raccolgo le mie ricette sparse, ma anche pezzi di vita che ad esse inevitabilmente si sovrappongono.
Qui trovate profumi e sapori che evocano ricordi e riflessioni: le mie ricette sono per lo più dolci e piatti vegetariani